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mercoledì 26 ottobre 2016

Step06. In Science

06. I COLORI nella SCIENZA

Considerando il discorso introduttivo dello Step03* che sottolinea tra altri concetti l'importanza del colore all'interno della scienza citando come esempi il funzionamento dello spettroscopio e la classificazione delle stelle, voglio soffermarmi in questo post a parlare del motivo scientifico che sta dietro alle infinite sfumature (tra cui quelle turchesi scure) del mare.


La scienza è nata con il fine di dare risposta, in un modo che si ritiene del tutto oggettivo e accettato fino a prova contraria, alle nostre domande.
Il primo scienziato a interessarsi dello studio del colore "blu" del mare fu il fisico indiano Chandrasekhara Venkata Raman* ,premio nobel per la fisica nel 1930, che, durante una traversata in nave dall'Inghilterra alla sua India si rese conto che anche con il cielo plumbeo e le onde il colore del mare rimaneva "blu":
egli formulò una teoria secondo cui erano le molecole dell'acqua a diffondere luce, ma come tutti sappiamo non è così! 

Dopo due anni di studi definì quello che oggi è comunemente conosciuto come " Effetto Raman* ": il colore del mare è legato alla diffusione della luce solare da parte delle particelle in sospensione all'interno del liquido (torbidità). In base alla loro natura fisica e chimica e alle condizioni di luminosità del cielo che si riflette sulla superficie del mare il colore dell'acqua ci appare sotto variabili sfumature di azzurro-blu.


..ma perchè proprio azzurro-blu?..

La radiazione luminosa del sole è formata da onde elettromagnetiche a diversa lunghezza d'onda che costituiscono il cosiddetto spettro elettromagnetico. Tra le onde appartenenti allo spettro del visibile il mare assorbe i raggi a lunghezza d'onda superiore e diffonde i raggi a lunghezza d'onda minore, perciò nell'acqua domina il colore indaco.

La tinta azzurra dominante può essere più o meno alterata dall'assorbimento selettivo operato dai materiali in sospensione (residui organici, argille, ecc.) e dalla colonie di organismi planctonici.

L'intensità della luce che penetra nell'acqua diminuisce progressivamente in funzione della profondità: 
il processo inizia con l'eliminazione dei raggi alle lunghezze d'onda maggiori (del rosso) andando via via verso quelle minori (viola) che vengono infine rimpiazzate dal nero.


Ciò influisce, ad esempio, nella distribuzione delle alghe rispetto alla profondità: verso la superficie si trovano le alghe verdi* che hanno appunto colore complementare al rosso, poi le alghe brune* e quindi le alghe rosse*.

eLa schiuma delle onde marine risulta bianca perchè le piccole bolle sferiche che la compongono abbracciano l'intero spettro luminoso: tutti i raggi luminosi rifratti nelle goccioline si ricompongono dando il colore bianco che è appunto la somma di tutti i colori. E lo stesso vale per la neve e per il ghiaccio.





SITOGRAFIA:
http://www.castfvg.it/zzz/ids/mare.html
http://www.nauticareport.it/dettnews.php?idx=6&pg=4299








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